sabato 24 luglio 2010

Saluti da Montréal

Montréal


Sono a Montréal ormai da poco più di una settimana e....non è stato amore a prima vista; i primi giorni vissuti in questa città mi hanno creato una strana sensazione di tensione che mi ha bloccato un po', facendomi pensare di non essere proprio fatta per essa. La principale causa di (in)sofferenza (e in qualche momento, frustrazione) è stata la lingua. Ho sempre pensato che Montréal (ed in generale il Québec) fosse bilingue e che si parlassero correntemente sia il francese che l'inglese; in realtà non è così, visto che il francese è la lingua ufficiale mentre l'inglese vien parlato da pochi e in certe zone più che in altre (per esempio, Downtown è una zona anglofona mentre Plateau Mont-Royal, dove vivo io mannaggia!!, è essenzialmente francofona).
Tanto per farvi capire che non sto esagerando vi riporto una chicca che ha del tragicomico...il primato del francese sull'inglese è sancito per legge, dal famoso Atto 101. I segnali pubblici sono scritti rigorosamente in francese (persino il cartello esagonale dello STOP che anche in Francia legge "STOP", qui legge "ARRÊT") ed è permesso affiancare la traduzione inglese solo però se si usano caratteri non più grandi della metà di quelli usati per la scritta in francese. Ma non è tutto, esiste una particolare squadra di vigili che se ne va in giro con un metro a nastro per accertarsi che negozi, ristoranti & co. applichino correttamente questa legge misurando, per esempio, che sulle porte POUSSEZ/TIREZ siano scritti più grande di PUSH/PULL. Ma fa ancora più ridere (o piangere) che questo sia l'unico posto al mondo in cui l'acronimo KFC della famosa catena Kentucky Fried Chicken sia stato trasformato in PFK, Poulet Frit Kentucky.....ma ditemi voi!!!!!!!!!

La buona nuova è che negli ultimi giorni, avendo avuto il tempo di curiosare di più per le vie di questa bizzarra città e fra le pagine della mia guida, ho iniziato a sentirmi più rilassata tanto che oggi, al rientro dal mio primo vero tour, posso dire che io e Montrèal stiamo davvero facendo amicizia!
Durante il mio vagabondare odierno ho fatto come dire....un salto in patria...ed ho scarpinato in lungo e in largo per Little Italy o Petite Italie che dir si voglia.

Sistemo le foto che ho fatto e poi vi racconto tutto!

Red Vespa

Un sourire vert, blanc et rouge,
D.

13 commenti:

  1. Contenta di leggere che ti avvicini a noi, in bocca al lupo per i progetti lavorativi e nel frattempo...bonnes vacances et à bientôt.

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  2. Non conoscevo queste regole ferree, cosi' come ignoravo assolutamente la storia del KFC... questa e' davvero folle :)
    Buona permanenza per il momento... baci!

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  3. Bello il Canada! io qualche anno fa sono stata però a Vancouver... indimenticabile! Montreal lo vorrei provare... però se mi dici che ci sono queste regole così rigide... beh allora ci faccio un pensierino su!E' tropppo folle una situazione del genere!

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  4. MA quanto ci stai lassu'??
    io ti facevo gia' in Italia!!
    ;-)

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  5. La ricerca forzata di nazionalismi aggreganti qualche volta è indice di mancanza di spessore (culturale) dei paesi...pensi che sia questo il caso?! ;)

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  6. eh si', che pretese questi del Quebec, a insistere di voler conservare la propria identita' linguistica e culturale.
    Dobbiamo parlare tutti come sei in grado tu, cosi' non ti senti fuori posto. Proprio n bell'esempio di cpacita' di girare il mondo rspettndo le culture che si incontrano, il tuo.

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  7. Annette, ti ringrazio per il commento dal quale pero' traspare che hai proprio sbagliato il tuo giudizio su di me.
    Io ho solo voluto condividere il motivo di uno dei miei disagi iniziali visto sono partita con tutta un'altra idea (mio errore! potevo informarmi ma tutti mi hanno confermato che con la lingua non avrei avuto problemi visto che anche l'inglese fa parte della cultura di questa citta' e che ha contribuito tanto quanto). Appena arrivata qui mi sono accorta che non era cosi' ed ho fatto un po' fatica. Anche perche' in alcune occasioni mi e' capitato di non aver nemmeno ricevuto risposta dalle persone a cui ho chiesto un'informazione che hanno tirato dritto senza nemmeno la cortesia di dirmi che non parlavano inglese o (forse) che non volevano parlare inglese. E questo lo trovo maleducato (anche perche' avrebbero potuto rispondermi "non parlo inglese" in francese...almeno quello lo capisco!). Non voglio annullare il francese o la cultura del Quebec....ma certe estremismi sono comunque di troppo e personalmente mi fanno ridere facendomi scuotere la testa. Se in tutto il mondo la KFC e' la KFC (anche in Cina, paese marcatamente comunista quindi in antitesi con tutto cio' che puo' arrivare dagli States)non vedo perche' qui debba essere PFK....e in ultimo, non e' il cartello ARRET (e non STOP...come in Francia...) che preserva la culture indigena....

    A tutti, grazie!

    Un sorriso,
    D.

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  8. Gambetto, no non penso che sia questo il caso...ma sono convinta pero' che queste siano forzature.... l'identita' di un paese non si perde se i segnali o le scritte in inglese hanno le stesse dimensioni di quelle in francese...
    E poi ma la storia di Montreal...e del Quebec l'hanno fatt anche gli scozzesi e gli irlandesi....non dimentichiamocelo!

    Un altro sorriso,
    D.

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  9. E' uno di quei posti che per non si sa quale motivo non ho mai pensato di visitare, allora mi gusto le tue foto e i tuoi racconti!!

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  10. Immagino che non sia facile e questa rigidità, alquanto assurda per quel che mi riguarda sicuramente non aiuta, preservare la propria identità trovo sia giusto, ma in maniera così eccessiva è ridicolo. Comunque superato l'empasse iniziale vedrai che troverai il lato positivo al tuo nuovo soggiorno, già a fine post ho scorto un barlume di speranze che all'inizio francamente non si intravdeva ;-))

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  11. Immagino che il tuo impatto non sia stato dei migliori, condivido il tuo discorso sul fatto che gli estremismi non preservino la cultura di un popolo e spero che in questo mese, per te, le cose siano un filo migliorate! Devo ammettere di trovarmi sempre in difficoltà con chi, non parlando inglese (lingua che conosco comunque troppo poco, ma sempre quella che conosco di più dopo l'italiano) non si degna nemmeno di tentare una risposta, dimostrando così non soltanto scortesia ma anche presunzione (mi capitò in Francia di essere derisa e offesa -me ne sono resa conto benissimo- da una signora a cui avevo chiesto una cosa in inglese, non sapendo come altro esprimermi!)
    Torna presto!

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  12. ma sei lì in vacanza o per restarci?

    avevo capito che tornavi in italia...

    e comunque anche se l'impatto è stato poco felice, le foto sono as usual splendide!

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  13. Sono stata a Montréal solo un finesettimana, ma tutti appena cominciavo a parlare inglese cambiavano da francese ad inglese con molta gentilezza (del tipo che qui in Francia te lo scordi proprio ;-)). Non l'ho girata tanto, ma ricordo una Chinatown veramente cinese,dove mi sono molto divertita a girare per negozi. Mi hai fatto vebire nostalgia del Canada!

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